Vangelo di oggi

IL VANGELO DEL GIORNO – giovedì 3 AGOSTO

Mt 13, 47-53

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore

Contemplo

Per chi cammina, essenziale è la meta: il peso del viaggio, la polvere, l’arsura e il dolore sono nulla se si intravvede il traguardo, se si può sperare che prima o poi si arriverà dove si deve. Talvolta il cammino dura tutta una vita, e chi cerca Dio lo sa. Riflessi e bagliori illudono chi affronta la strada, promettendogli il sollievo di un minuto: ma il viandante sa, nel suo cuore, che ha bisogno di asilo certo, compagni fidati. E quale miglior compagno di chi è guida sicura vero la meta proprio perché di quella meta è parte? Così, qualunque sia la strada che si trovi a percorrere, l’uomo alla ricerca di Dio trova in Gesù la speranza e la certezza di arrivare, trova risposte, trova amore infinito. E può continuare il cammino.

Commento al Vangelo di oggi

Il vangelo di oggi è costruito come un’inclusione; nei giorni precedenti le parabole di Gesù raccontavano il regno dei cieli con immagini e significati molto diversi: il regno è la pazienza del grano che cresce accanto alla zizzania, è un tesoro e una perla preziosa che si scopre per puro caso; è ancora, semplicemente il tempo presente nel quale tutti siamo visitati dalla grazia. La definitività del regno è questa proposta amorosa di Dio all’uomo, della sua divina pazienza con noi, che ha già vinto il male e ce ne partecipa la vittoria. Ma poi, il modo con cui il regno ci incontra non è mai definibile in un’unica categoria: un po’ ci contiene e un po’ lo conteniamo, un po’ lo troviamo un po’ siamo trovati. Siamo sempre in relazione con lui e questa è la grazia!

   

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